Amedeo Modigliani, grande artista dal genio indiscusso, appare spesso come una figura controverse, con una personalità contraddittorie e, a volte, perversa.
Giovanna Strano nel nuovo romanzo “Parlami in silenzio Modì” AIEP Editore, racconta invece una storia nuova, studiata attraverso i numerosi documenti e le fonti, dalle quale emerge tutta la sua umanità e soprattutto il segreto più intimo che spiega il suo agire.
Nel romanzo è Amedeo stesso che parla al lettore, in una estensione che sovrasta il suo spazio e il suo tempo, per giungere fino a noi chiara e ancora presente nelle coscienze degli uomini.
La prospettiva è diversa rispetto a quanto si è scritto e detto su di lui, poiché l’opera scava nella personalità di Modì, mostrando al lettore gli aspetti sconosciuti della sua vita.
Da studi approfonditi sulla biografia emerge una individualità e una storia totalmente distante da quella presentata fino a ora dell’artista maledetto, mettendo in rilievo le sofferenze che l’uomo ha dovuto affrontare e la forza interiore che ha fatto emergere, indiscutibilmente, il genio.
Nel 2020 ricorre il centenario della morte di Modì. Il romanzo dona giustizia all’uomo, prima ancora che all’artista.
Amedeo Modigliani è un giovane livornese, di famiglia ebrea, amante dell’arte e assetato di sapere. Dopo viaggi condotti in Italia, che rafforzano quella voce interiore che lo condurrà verso un impegno costante e coinvolgente nella produzione artistica, si trasferisce a Parigi, culla di fermenti culturali che segnano il futuro dell’umanità.
Ad animare la forza e la tenacia, che contraddistinguono il suo agire, vi è la malattia, latente ma sempre presente, che lo convince di avere poco da vivere e lo porta a ricercare l’affermazione della propria persona nella dimensione ultraterrena dell’immortalità che solo l’arte sublime ed eccelsa, che tocca gli animi, può dare.