Oggi 9 luglio, alle ore 19, presso l’ex Convento del Ritiro, in via Mirabella, nell’ambito della personale di pittura “L’Aria, la terra, l’acqua, il fuoco” di Chicco Calleri, è in programma la presentazione del libro “Il cortile dei cazzinali”, ultimo lavoro di Elio Tocco, docente di Storia e Filosofia del Liceo Scientifico “L. Einaudi” (sino alla fine degli anni ‘90), Istituto che patrocina la mostra e gli eventi artistici collaterali.
Cosa accomuna le opere di Chicco Calleri con i testi di Elio Tocco? Perché il curatore della mostra ha voluto inserire nel vasto programma di eventi collaterali questa serata? Intanto ci si augura che l’incontro possa essere ascoltato da tanti giovani, che forse sentono, più di ieri, il bisogno di ricercare una spiritualità vera e intima, capace di dare maggiori speranze al futuro incerto nel quale le nuove generazioni oggi si muovono.
I testi di Elio, dal lontano “Il Tempo, l’Eresia, la bellezza” pubblicato ormai 30 anni fa, sono pieni di una spiritualità diffusa rivolta alla ricerca di un passaggio fra il finito e l’infinito, fra la natura e lo spirito universale che la comprende. La sua riflessione nel “Secondo cazzinale Blu – Natura naturans e natura naturata” (pag. 145 del libro), riprende alcuni aspetti del pensiero di Spinoza e di Kant e li rielabora proponendo una religiosità, capace attraverso l’arte e la suprema bellezza della musica di collegarci con l’armonia universale dell’esistenza.
La pittura di Chicco è pervasa di una spiritualità simile, riscontrabile in quasi tutte le opere, in particolare in quelle scelte per rappresentare il “segmento fuoco” della mostra. La sintassi espressiva è diversa, ma i contenuti che emergono sembrano molto vicini, fin troppo evidente nella pittura di Chicco il tentativo di “interrogare” il mistero dell’esistenza. Tra arte e filosofia, afferma Giovanna Megna, non vi è distinzione: una e medesima è la domanda che sta all’origine dell’indagine artistica e filosofica, una e medesima è la capacità di interrogarsi per andare verso la ricerca della verità.
Anche le conclusioni a cui arrivano i due autori sembrano simili, per Elio la Verità sta proprio nella ricerca, nel viaggio verso la conoscenza e la scoperta della bellezza, non nella meta che può non esserci.
Basta lasciarsi andare alle suggestioni di due fra le più splendide opere dell’allestimento realizzato all’ex Convento del Ritiro (“Esserci” e “Uomo in cammino”) per comprendere che l’opera di Chicco va nella stessa direzione di quella di Elio: una umanità in viaggio, ognuno verso la propria via, con la sola consapevolezza di esser parte dell’esistenza, immersi nella fluidità dell’aria e dell’acqua, ancorati alla solidità della terra, consapevoli del valore della vita e grati per aver avuto il privilegio di parteciparvi.
Vincenzo Marano
(Curatore della mostra)